martedì 30 marzo 2010

77' : tra rivolte giovanili e terrorismo

Carri armati a Bologna l'11 marzo 1977


Il 1977, ma più precisamente il biennio ’77-’78, è stato uno degli anni più importanti e ricchi di avvenimenti della seconda metà del ‘900 italiano. Si presenta il problema del terrorismo, il quale assume dimensioni sempre più preoccupanti e si aprono gli anni di piombo. In quest’anno sono avvenuti diversi attentati da parte delle Brigate Rosse (G. Ciotta, F.Croce, I. Montanelli, E. Rossi, P. Fiori e C. Casalegno) e dei Neofascisti (W. Rossi e B. Petrone). Questo anno è caratterizzato inoltre da numerose proteste studentesche e scontri di cui sicuramente il più importante è stato a Bologna in marzo, dove ha perso la vita uno studente (Francesco Lorusso) e dove, dopo tre giorni di contrasti, sono dovuti intervenire i carri armati per ristabilire l’ordine.

Il 1977 è un anno segnato anche da vari avvenimenti di cronaca; è l’anno in cui Herbert Kappler, un ex gerarca nazista, responsabile dell’eccidio delle fosse Ardeatine, evade da un carcere a Roma (l’Ospedale Militare del Celio) dove sta scontando l’ergastolo. Ma il ’77 è anche l'anno in cui il movimento Punk rock raggiunge il suo apice, inoltre in questo anno i The Clash pubblicano il loro primo album (The Clash) e lo stesso fanno i Sex Pistols, con Never Mind The Bollocks, Here’s The Sex Pistols, questo, che oltre ad essere il loro primo album è anche il più famoso, ha suscitato molto scalpore alla sua uscita proprio a causa del titolo provocatorio. Sempre nel campo musicale, il ’77 è l’anno della morte di Elvis Presley, ucciso dall’abuso di alcol e di medicinali. In quell’anno muoiono anche altri importanti personaggi dello spettacolo quali: Maria Callas, Bing Crosby e Charlie Chaplin.

Nel settantasette lo Scudetto fu vinto dalla Juventus, così come la Coppa UEFA, la Coppa Italia invece è stata vinta dal Milan e la Coppa dei Campioni dal Liverpool. Il mondiale di formula 1 è stato vinto per la seconda volta da Niki Lauda con la Ferrari, mentre il mondiale di Motociclismo classe 500 è stato vinto da Bary Scheene con la Suzuki.


Stefano Niero

domenica 28 marzo 2010

Bologna Giovanile: Tra Studio e Divertimento

Piazza Maggiore (Bologna).


Bologna è una vivace città universitaria e la maggior attrazione della città è appunto l'Universita, L'Alma mater studiorum che è considerata la più antica università del mondo occidentale. L'Università attualmente ospita circa 90.000 studenti (questo numero è molto elevato contando che il numero di abitanti della città è minore ai 400.000 abitanti) e ha 23 facoltà.
Il grande afflusso di studenti ha un'impatto sia positivo che negativo sulla città. L'aspetto positivo è che i giovani contribuiscono a vivacizzare la città dove l'età media dei cittadini è molto alta; l'aspetto negativo invece è che spesso si presentano problemi di ordine pubblico e di sporcizia, sopratutto nella zona nei dintorni dell'Università, il quartiere universitario.
Per questo grande afflusso di giovani Bologna è sempre stata, sopratutto negli anni 90' una città di ritrovo, bar e le discoteche sono raggruppati intorno a Piazza Maggiore ed il quartiere universitario.
Un'altra attrazione della città è il famoso stadio "Renato Dall'Ara" che è il più importante impianto sportivo della città di Bologna ed è intitolato alla memoria di Renato Dall'Ara, presidentissimo del Bologna. Nello stadio, inoltre che alle partite del Bologna, si sono disputate partite importanti come la partita di inaugurazione delle nazionali tra Italia e Spagna (1927) oppure incontri di rugby come quello tra l'Italia e gli All Blacks neozelandesi nel 1995.
Bologna è anche una città che ha ospitato un notevole numero di concerti, con i gruppi e cantanti più celebri: Elton John (73'-92'), U2 (93'), Vasco Rossi (93'-99'-04'-07'-08'), R.E.M (99').
Nella città sono presenti svariati centri sociali, dei luoghi di aggregazione, di cultura e di politica organizzati in maniera collettiva e comunitaria, cioè gli aderenti a questi centri sono i promotori stessi. Alcuni di questi sono: il Lazzaretto occupato, il Teatro Polivalente Occupato e il Laboratorio Crash.
Il più noto di essi è il Laboratorio Crash, cioè un centro culturale dove si svolgono svariate attività, sopratutto letterarie: nella struttura si tiene un laboratorio di autoproduzione artistica letteraria che si avvale della collaborazione dello scrittore Valerio Evangelisti e che ha già realizzato con successo svariate raccolte di racconti brevi e collaborazioni con altri scrittori, laboratori di teatro ed espressività corporea, fotografia,scienza , copyriot (legato alle tematiche della libertà e dei diritti nell'informazione, il cosidetto copyleft), "info-free-flow" (da www.wikipedia.org).

Lombarda Diego

venerdì 26 marzo 2010

E' tornato Jack Frusciante

Che se ne fosse uscito dal gruppo ormai lo sapevano tutti. Che potesse tornare nella mia vita, e di riflesso in quella di più giovani studenti liceali, non potevo proprio immaginarlo. Sono passati almeno quindici anni fa o poco meno, quando quindicenne mi accinsi a leggere per la prima volta un romanzo non certo imposto ma scelto. 1995 o 96, ore 13.15, campanella fine della sesta ora: accendo il mio zip giallo con adesivo Derozer e me ne parto verso Monte Berico o parco Querini, senza nemmeno mangiarmi un panino, per divorare pagine su pagine di Jack Frusciante. Nemmeno mi fermavo in quel vialetto fuori scuola, meteora maschile in un universo di sole donne maestrine e via, a tutto gas, verso la lettura. Mi sentivo come Alex, il protagonista. Anch' io sempre in conflitto con i miei genitori, maglietta dei "Rage Against the machine", puma rosse, jeans rotti con calzamaglia antifreddo e pseudo eschimo a scacchi, ho vissuto in quei giorni una sorta di cambiamento. Si chiamano romanzi di formazione proprio per questo, perchè parlano di crescita e fanno crescere, perchè mettono in piazza timori e paure di chi vuole spiccare il volo ma a volare ancora non ce la fa. Avevo anch' io la mia Aidi, o meglio immaginavo di averla, in quelle infinite rappresentazioni mentali che mi facevo di una vita non sempre vissuta al 100%. Lei mi portò per prima al centro sociale, abusivo, ad ascoltare Derozer, Melt e gli altri gruppi punk di metà anni 90'. Gli amici.... in quel tempo non li ho quasi nemmeno considerati. Ero innamorato (o meglio infatuato), e carburatori, spinelli,versioni di latino e occupazioni studentesche passarono da protagonisti a sottofondo sempre meno presente di quella fase adolescenzial-tardoromantica dominata dalla crescita. Il bello è che a rileggerlo oggi mi sembra non sia cambiato gran molto. Quando un libro ti entra dentro, ti entra dentro.
Forse per chi ha dieci anni più o dieci meno di me non significa nulla, ma per chi è nato tra la fine degli anni 70' e i primi anni 80' Jack Frusciante è molto più di un libro. E' un ritratto di una generazione, un resoconto dettagliato della giornata tipo, del ragazzo tipo e della città tipo italiana. Non metropoli alla Milano/Roma e non paesotto alla Novara/Treviso. Bologna, una città che emanava profumo di erba e sentore di occupazioni studentesche solo a sentirla nominare. Bologna la rossa, Bologna dei portici più lunghi e dell' Università più antica. Bologna degli scontri e delle stragi, Bologna dei tortellini e delle feste dell' Unità, Bologna del "Bruciamo scuola e andiamo a Bologna" e Bologna dei mercatini. Una città che era un mito per molti ma non per tutti, perchè era colorata e di brutto. Rossa rossa ma anche nera nera a volte, perchè la città di Jack Frusciante è anche quella del fighetto in vespa nera ( rigorosamente truccata con 103 Pinasco e campana allungata)e del fattanza in Ciao scassato ( all' epoca in cui non c'erano ancora targhette, caschi, assicurazioni e altre menate).
Una lettura pilotata lo so, che pensa più a soddisfare le mie esigenze nostalgiche più che gli interessi di chi mi segue tra i miei allievi. Ma Alla fine dev'essere pure così, a volte. Io arrivo a conoscere gli alunni molto bene, li osservo, li studio e li scruto, leggo i loro temi che a volte sono pure imbarazzanti per la quantità di cose private che mi raccontano di loro....Ora è un po' il contrario. Saranno loro a conoscere me e la mia generazione. Si sta in classe 5 ore alla settimana, magari per anni e anni, e a volte si scopre di non sapere nulla della persona che si ha davanti e che di fatto ti condiziona almeno un po' la vita. Beh, io non voglio, forse per narcisismo ma soprattutto per vocazione. Credo che scoprirsi giusto un po' non faccia male. Ed ecco allora che mi scopro così, attraverso un libro che mi ha accompagnato in una fase ben definita e ormai lontana nel tempo, non nell'essenza.
Mi auguro che chi seguirà questo blog di approfondimento e critica letteraria sul Romanzo di Enrico Brizzi decida anche di leggerlo. Non è lungo, è facile da capire, pieno di spunti e di una sintassi talvolta Joyciana che offre quel sapore "pazzo" che non fa mai male.
Jack Frusciante è tornato nel gruppo, almeno per un po'! Giusto il tempo di raccontarci la sua vita, l'amore, gli amici e vattelapesca, come direbbe Holden, di cui forse Alex sarebbe un amico.Vabbè godetevelo che ho sparato anche troppe cose tutto d'un fiato!
Simone Ariot