giovedì 8 aprile 2010

I sessantottini ieri e oggi




Da sinistra verso destra: la rivolta della facoltà di architettura di Valle Giulia a Roma, il maggio francese, la primavera di Praga, Daniel Cohn-Bendit e Gino Strada

“…Adesso in ogni caso , i capitali di Marx e i diari boliviani del comandante Che, la madre di Martino li teneva ben allineati nella libreria di questa villa sui colli in cui viveva col figlio […] perfettamente a suo agio nei panni di Signora in clark’s che impiega il suo Passato Proletario solo per fornire qualche brivido esotico ai nuovi amici massoimprenditorialrot-taryani…”

La fine degli anni ’60 fu caratterizzata da una radicalizzazione dello scontro sociale in tutti i paesi del mondo occidentale ed ebbe come protagonisti gli studenti e la classe operaia. Vi furono grandi manifestazioni di piazza che portarono a frequenti scontri con le forze dell’ordine. Fu un movimento che riguardò tutti gli aspetti, dalla politica alla cultura. In Italia la “contestazione giovanile” ebbe una forte ideologizzazione in senso Marxista e rivoluzionario, quindi ostile al sistema capitalistico e alla “cultura borghese”. Comportò il cambiamento di molti comportamenti coinvolgendo i rapporti personali, il ruolo della famiglia e la relazione tra i sessi.
In quel periodo nacquero molti gruppi politici cosiddetti “extraparlamentari”: Potere Operaio, Lotta Continua, Manifesto, Avanguardia Operaia, Movimento Studentesco. A capo di questi gruppi c’erano dei giovani che assunsero il ruolo di leader.
Ma chi sono oggi gli ex-sessantottini?
Gli ex-sessantottini sono oggi sessantenni. Alcuni hanno assunto ruoli di grande rilievo in diversi campi, dal giornalismo (Gad Lerner, Paolo Mieli, Toni Capuozzo eccetera) , alla politica (Massimo Cacciari, Marco Boato eccetera), alla cultura (Erri de Luca, Toni Negri eccetera).
Poiché si è trattato di un movimento che ha investito molti paesi europei, anche all’estero i “sessantottini” sono giunti ad avere ruoli di comando molto importanti: Joschka Fischer è stato Ministro degli Esteri in Germania, Daniel Cohn-Bendit è parlamentare europeo e leader del partito ambientalista francese. Più in generale si può dire che le persone che hanno partecipato, ventenni, al Sessantotto hanno mantenuto, a seconda del ruolo che hanno assunto nella maturità posizioni coerenti con la loro formazione, pur adattandole ai contesti in cui si sono trovati ad operare. Ci sono ovviamente clamorose eccezioni che comunque non devono indurre ad una revisione o peggio a una negazione del valore innovativo di quel periodo per la nostra società.
Persone che hanno partecipato e in alcuni casi guidato gruppi appartenenti al Sessantotto e i cui nomi sono noti ancora oggi sono:
Adriano Sofri - Mauro Ristagno - Guido Viale - Marco Boato - Enrico Deraglio - Gad Lerner - Paolo Liguori - Luigi Manconi - Marco Lombardo Radice - Gianfranco Bettin - Toni Capuozzo -Erri de Luca - Mario Capanna - Sergio Cofferati - Gino Strada - Lanfranco Pace - Massimo Cacciari - Paolo Mieli - Gaetano Pecorella - Toni Negri - Claudio Bisio - Sergio Cubani.
Come si può capire da questo breve elenco gli ambiti in cui queste persone operano sono molto diversi tra loro, ad esempio Gino Strada fondatore di Emergency e ha dedicato la propria vita ad aiutare le popolazioni colpite dalla guerra. Gianfranco Bettin invece è stato per molti anni prosindaco di Venezia e ha sempre lavorato in ambito politico nel suo territorio d’origine.

Stefano

11 commenti:

  1. questo post non è che mi abbia dato molto sinceramente..apparte i nomi dei personaggi sono cose che bene o male avevo già sentito messe in questi termini..è un argomento che comunque mi appassiona e mi interessa molto..quindi andrò ad approfondire "in privato"..Comunque bravo Stefano..bella sopratutto la foto..complimenti..
    Elia Bonetto

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  2. Bravo Stefano, il post è completo. Devo dire che per me è stato il contrario di Elia, infatti questi argomenti di solito non sono la mia tazza di te. Comunque anche Massimo Cacciari ha assunto uno ruolo di rilievo, era infatti il sindaco di Venezia.

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  3. Trovo che i "sessantottini" siano persone che, indipendentemente dall'orientamento politico personale, sono da ammirare. Hanno avuto il coraggio di cambiare le cose e di gridare a grann voce quello in cui credevano, andando anche contro corrente. Non è una banalità, perché questa non è cosa da tutti.
    Per quanto mi riguarda, è anzi abbastanza raro che oggi si ripetano simili eventi: le persone tendono a rimanere indifferenti a ciò che accade nel mondo, non dando troppo preso a questi fatti .

    Federica Magnabosco

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  4. Beh, qua in Italia è da un po' che non ci sono rivolte significative (ciò non toglie, con i tempi che corrono, che potrebbero nel giro di qualche tempo materializzarsi), ma non sono da dimenticare quelle avvenute in Grecia e in Cina (le prime due che mi sono venute in mente, ma se ne potrebbero elencare anche altre e tutte rilevanti).
    Comunque tornando al post, come detto da Stefano sono da ammirare le persone come Gino Strada e chiunque, dopo essere stato sessantottino doc, non si sia fatto tentare dal potere poco prima combattuto e abbia continuato per la sua strada: in questo caso è giusto essere coerenti, perchè l'incoerenza sarebbe solamente sinonimo di ipocrisia e opportunismo.

    Luca Mattarolo

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  5. Interessante. Non immaginavo neanche che fossero accadute tutte queste cose. Sapevo che c'erano delle sommosse però non sapevo che fossero anche così ben organizzate.

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  6. Anche se piccolo questo post può portare la conoscenza di questi avvenimenti un po' a tutti e informarci genericamente sui fatti più importanti di quel periodo. Sono quelle cose che tutti dovrebbero sapere o almeno esserne a conoscenza e grazie a questo post ora ne so anche io qualcosa.

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  7. Mi sembra strano vedere tanti nomi di persone che ai giorni nostri si sono fatti un nome di una certa importanza in campo politico o, come nel caso di Gino Strada, nel campo del sostegno umanitario, sotto un aspetto "sregolato" com'è stato quello del Sessantotto. Visti i risultati, posso solo pensare che è stata un'esperienza importante per la formazione delle persone di quel tempo.

    Gian Marco

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  8. Anche io come Giovanni, non conoscevo bene l'argomento e mi dispiace. Ora ne so qualcosa e spero di poter approfondire in futuro. Comunque concordo con Federica, sono persone da ammirare perché hanno avuto molto coraggio.

    Marta Iselle

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  9. I sessantottini di ieri si sono trasformati nei borghesi più incalliti di oggi!

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  10. Anonimo non ha tutti i torti,forse è anche normale da un lato,il fervore dei 20enni è piu sano,piu puro e non intaccato dall'inesorabile avanzare della vita,loro hanno fatto la loro parte da ventenni..e i ventenni di oggi? Si crogiolano nella tecnologia e nel virtuale,indifferenti e anestetizzati ad ogni cosa. E' brutta la sensazione di sentirsi "arrivati" e di non avere piu interesse per nulla e di certo l'attuale livello di cultura che ci mette sempre piu nella condizione di edonizzarci con caxxate tipo facebook e grande fratello senza non dare piu sguardi al nostro passato non aiuta, il clima è piatto.. ma un altro '68 prima o poi,son convinta,ci sarà !

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  11. Perdonami, io sono del '57 come Claudio Bisio e nel '68 avevo 11 anni: è un refuso o Claudio è più vecchio di quello che dice? A quell'età non capivo cosa stava succedendo nel mondo. Ho solo un vago ricordo di aver visto una manifestazione di studenti davanti al Provveditorato agli Studi a Milano, che allora era nella centralissima piazza Missori, che mi aveva spaventato tantissimo!!

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