domenica 4 aprile 2010

Le petit prince: il piccolo che insegna ai grandi



"Il mio disegno numero uno. Era così:

... Il mio disegno numero due si presentava così:


Tratto da "Il piccolo principe".


“ … e il vecchio Alex l’immaginava seduta al tavolo di una camera che non aveva mai visto, mentre leggeva: «Se vuoi un amico, addomesticami». «Cosa bisogna fare?» aveva chiesto il piccolo principe. «Bisogna essere molto pazienti,» aveva risposto la volpe. «All’inizio ti siederai un po’ distante da me, così, tra l’erba. Io ti guarderò con la coda dell’occhio, e tu non dirai niente. Le parole sono fonte di malintesi. Ma giorno dopo giorno, potrai venire a sederti un po’ più vicino…»

Da pagina 26 di “Jack Frusciante è uscito dal gruppo”.


Il piccolo principe è uno di quei libri che dovrebbero far parte della cultura di ogni persona: tutti i bambini dovrebbero leggerlo e probabilmente anche la stragrande maggioranza degli adulti.
È stato scritto nel 1942 da Antoine de Saint-Exupéry, un grande scrittore e un pilota d’aerei. Esso racconta dell’incontro tra l’autore e un bambino: l’aviatore, a causa di un incidente con il suo aereo, si ritrova solo in mezzo al deserto con poche speranze di sopravvivere. Quando gli si avvicina un bambino che gli chiede di disegnare una pecora. Dall’aspetto del piccolo non si direbbe, però, che abbia appena attraversato il deserto. Egli infatti proviene dal cielo: il piccolo asteroide B 612 è stata la sua casa per tutta la vita, finché non ha deciso di iniziare ad esplorare altri pianeti, fino ad arrivare alla Terra. Il bambino racconta al pilota la storia di tutti i sei asteroidi che ha visitato e di tutte le persone che ha incontrato durante il viaggio che ha compiuto. I due prendono in esame temi molto difficili ed impegnativi, ma riescono a trasformarli in concetti semplici e chiari anche ad un bimbo. Questo libro, è rivolto soprattutto a loro o a coloro che si sentono ancora bambini dentro e che non vogliono far morire o seppellire questa parte del loro essere. Gli adulti vengono duramente messi in discussione dai due protagonisti: con i “grandi” non si può parlare di cose serie (come di serpenti boa, foreste primitive e stelle, ma soltanto di bridge, golf, politica e cravatte); i “grandi” non capiscono perché hanno perso i sentimenti puri che invece hanno ancora il piccolo principe o il pilota.
È un libro che parla di sentimenti, quasi una sorta di romanzo educativo sul tema dei sentimenti ed è una tappa obbligata per ogni lettore. La volpe di cui si parla nel riferimento iniziale saluta il piccolo principe con un raccomandazione che è importante tenere a mente: “«Ecco il mio segreto. E' molto semplice: non si vede bene che col cuore. L'essenziale è invisibile agli occhi.»”.

Federica Magnabosco

15 commenti:

  1. Anche se alle elementari abbiamo fatto una recita sul Piccolo Principe (fra l'altro io ero ammalato il giorno della rappresentazione!!!), il libro non l'ho mai letto. Mi ricordo ancora alcune scene, soprattutto quelle con la volpe che erano le mie preferite... e penso che l'ultima frase riportata nel post sia bellissima e che tutti dovremmo esercitarsi di più a vedere con il cuore: troppe persone restano ferme alla parte materiale delle cose e spesso questa non è la più importante.

    Luca Mattarolo

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  2. Dopo aver letto questo post ho pensato che anche questo sarebbe potuto essere uno dei libri che avremo potuto leggere quest'anno, visto che per certi versi è anche questo un romanzo di formazione. Anche perché, nonostante nel post sia indicato che la lettura di questo libro è una tappa obbligata, io non l'ho mai letto e credo che anche altri in classe non l'abbiano fatto. Quindi dopo Jack Frusciante si potrebbe leggere anche questo.
    Post comunque molto ben fatto che spiega molto bene il succo del libro.

    Gian Marco

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  3. Purtroppo non ho mai avuto l'occasione di leggere "Il Piccolo Principe" anche se dal post ne deduco che sia molto bello. Come ha proposto Gian Marco, si potrebbe leggere anche questo libro; sebbene sia indicato soprattutto ai più piccoli, è pur sempre un romanzo di formazione. Molto bella la frase riportata ad inizio post.

    Alessandro Bregalda

    Alessandro

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  4. Ops, scusate, ho messo il nome due volte. Mea culpa...

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  5. Anch'io non ho mai letto questo libro, solo la parte dell'incontro con la volpe ho letto, penso anch'io che debba essere un libro interessante e anche importante, ma non penso sia da leggere in classe.
    Il post è molto interessante e dà un'idea molto positiva del libro, mi piace l'aspetto surreale del libro.

    Stefano

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  6. leggendo questo post mi è venuto in mente quando leggevo il libro..l'ho letto varie volte..sempre con occhi diversi..mi ha aiutato a crescere..bel post comunque..hai colto proprio il significato del libro e le parti più importanti..Brava..
    Elia Bonetto

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  7. Veramente scritto bene, hai fatto questo post come se possedessi le tecniche di scrittura da molto più tempo di quanto non sia in realtà. Permettimi solo un appunto: "da pag 26" è soggettivo in base al libro, per alcune edizioni potrebbe essere la 27.

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  8. Post veramente interessante, hai descritto i libro in modo significativo cogliendone gli aspetti più profondi e importanti. Mi hai fatto ricordare che mi hanno regalato questo libro, insieme con un cd che ne racconta in parte, quando ho ricevuto il sacramento della prima comunione. Mia mamma all'epoca ha insistito molto perché lo leggessi ma forse ero troppo piccolo per capirne il significato e non ne ricordo un granché. Leggendo il post mi hai fatto venire voglia di rileggerlo e sicuramente lo farò proprio perché dedicato al bambino che è in ognuno di noi, anzi come corregge l'autore "A Leone Werth quando era un bambino". L'ultima frase del post è proprio bella: sono proprio i bambini a vedere con il cuore e ad essere spontanei. Dovremo anche noi imparare ad essere meno materialisti e razionali e a comportarci vedendo le cose con il cuore facendo riemergere il bambino che è in noi.

    Matteo atanasio

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  9. “È molto semplice: non si vede bene che col cuore. L'essenziale è invisibile agli occhi.”
    Questa frase è veramente bellissima: troppe volte si lascia spazio solo alla ragione e si tende ad abbandonare ciò che il nostro cuore vuole dire; è proprio vero che l'essenziale è invisibile agli occhi, ciò che è più importante magari può sfuggire ai nostri occhi e può essere notato solo dal nostro cuore. Io non ho mai letto il Piccolo Principe ma alle elementari abbiamo fatto una recita e ricordo ancora qualche scena: all'epoca non la apprezzai moltissimo perché l'entusiasmo e la mente di un bambino non si possono fermare davanti a questi pensieri così profondi: forse, rivedendo quella recita adesso, potrei darle molto più valore e ricavarne molti insegnamenti di vita. Resta sempre da tenere valida la possibilità di leggere il libro.
    Alessia Zaroccolo

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  10. Mi ricordo ancora quando da piccolo avevo letto questo bellissimo libro. Mi era stato proposto da mio padre e devo dire che averlo letto è stata una bella cosa. Infatti esso contiene degli argomenti utili alla crescita di una persona, ma scritti in maniera molto simpatica e coinvolgente.
    Bel post comunque, che raffigura bene questo capolavoro della letteratura.

    Lombarda Diego

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  11. Nemmeno io ho mai avuto l’occasione di leggere “il piccolo principe”, ma da quanto scritto in questo post posso immaginare che mi sono persa qualcosa di bello. Anche se sembra un romanzo per bambini, ci porta a riflettere. Magari quest’estate faccio un salto in biblioteca. :)

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  12. Libri come il piccolo principe sono più improntati verso l'esplicazione al lettore della morale. In questo caso come ha detto Federica 'l'essenziale è invisibile agli occhi'
    .
    Samuele Saggiorato

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  13. Sììì... Mi ricordo anch'io della recita alle elementari! Mi dispiace per te Luca (Mattarolo), però io mi sono divertito un sacco. Io dovevo interpretare l'Uomo d'affari che non pensava ad altro che contare le stelle. Infatti per lui l'amicizia non conta e se ne frega del Piccolo Principe. A lui importano solo le cose materiali, le sstelle, che alla fine non potrà mai avere...

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  14. Non ho mai letto "Il piccolo principe" e dopo aver letto il post vorrei saperne di più. La descrizione di Federica ha catturato la mia attenzione e spero in futuro di poter leggere questo libro. Mi sembra molto interessante.

    Marta Iselle

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  15. Il "piccolo principe" penso sia uno dei libri più belli che abbia letto. In una quantità di pagine tremendamente breve sono contenute tante parole che amalgamate tra loro ci comunicano un sacco di cose.
    Inizialmente lo lessi parecchi anni fa, ancora quando ero una bambina e non capivo l'importanza e la bellezza di certe frasi.. Poi un giorno decisi di rileggerlo e forse da lì ne rimasi quasi "affascinata".

    Le citazioni del libro che preferisco sono:

    "Se tu vieni, per esempio, tutti i pomeriggi alle quattro ... dalle tre io comincerò ad essere felice."

    "I grandi non capiscono mai niente da soli e i bambini si stancano a spiegargli tutto ogni volta."

    "Bisogna essere molto pazienti.
    In principio tu ti sederai un pò lontano da me, così, nell'erba. Io ti guarderò con la coda dell'occhio e tu non dirai nulla. Le parole sono una fonte di malintesi. Ma ogni giorno tu potrai sederti un pò più vicino..."

    "Amare è donare tutto se stesso senza nulla chiedere.
    Amare è non dire mai "mi devi"."

    Consiglio a tutti di leggerlo.. basta anche solo un pomeriggio ;)

    Carolina Fanchin

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