domenica 18 aprile 2010

L' Italia sportiva di "Jack Frusciante è uscito dal gruppo".

Immagine a cura di Giovanni Munaretto. In alto a sinistra Marco Pantani, in alto a destra Roberto Baggio, in basso due immagini rappresentative del nuoto e dello sci.


[...]Interessarsi di pallone o di rugby o boxe o ciclismo, in determinati ambienti scolastici, voleva anche chiamarsi fuori dalla bambagia degli altri diciassettenni viziati. Voleva dire che si sapeva stare in un bar, che si sapeva parlare con un barbiere, che si sapeva tornare a casa da soli anche se era notte e la vespa era in panne e non si avevano i soldi per tornare in taxi.[...]


Nell’Italia di “Jack frusciante è uscito dal gruppo” vi erano due categorie di sport: quelli d'èlite e quelli popolari Gli sport popolari erano i più seguiti poiché la loro economicità consentiva a tutti di praticarli.Calcio, pallacanestro e l'atletica leggera erano sport popolari molto seguiti già dagli anni settanta, in quanto in ogni centro abitato c’era sempre qualcuno con un pallone e un oratorio provvisto di campo dove poter giocare. Le comunità parrocchiali erano strettamente collegati a questo tipo di pratiche sportive, poiché essendo provviste di un campo da calcio, da basket e via dicendo, fornivano una grande possibilità alle persone comuni di praticare sport.


Da questi si distinguevano gli sport d'èlite quali golf, tennis, sci e ciclismo. Di questi solo il ciclismo e lo sci divennero sport molto famosi, mentre il tennis negli anni novanta perse popolarità. Era molto difficile che uno sport di questi diventasse molto seguito in quanto solo le persone aventi grandi possibilità economiche potevano permetterseli, e quindi tali pratiche sportive erano chiuse alla stragrande maggioranza della popolazione. Di questi, come detto prima, il ciclismo divenne molto seguito, in quanto venivano organizzate delle gare per le strade delle città e dei paesi, come ad esempio il Giro d’Italia e simili. In questo modo la gente comune che non poteva permettersi una bicicletta da corsa professionale e tutto il corredo di un ciclista si limitava a guardare e a fare il tifo. Lo sci non era seguito quanto il ciclismo, ma negli anni novanta passò un periodo di crescita fino a raggiungere i livelli odierni. Il golf era uno sport molto costoso e le persone lo praticavano, entravano in appositi circoli, che in questo ambito avevano una funzione analoga a quella delle comunità parrocchiali descritta prima.


Nel romanzo “Jack frusciante è uscito dal gruppo” lo sport viene utilizzato come mezzo per distinguersi dalle persone che Alex definisce “diciassettenni in polo ralph lauren e boccoli d’oro da angelo frocio” . Nel “giovane Holden”, spesso citato da Enrico Brizzi, lo sport è associato a un momento di aggregazione e unità ma Holden decide di differenziarsi dagli altri non andando alla partita di rugby. Con questo comportamento si può notare come ci sia un’analogia tra il comportamento di Holden e quello di Alex: tutti e due cercano di differenziarsi dagli altri.

A cura di Giovanni Munaretto.

18 commenti:

  1. Penso che la popolarità di uno sport dipenda, oltre che dalla disponibilità economica di una persona, anche dallo spazio che i media gli concedono. Alla fine non è necessario praticarlo, si può benissimo limitarsi a fare il tifo. Da quando la televisione ha cominciato a trasmettere il Giro d'Italia e tante altre corse il ciclismo ha aumentato la sua popolarità e questo vale anche per lo sci.
    Ultimamente tutti gli sport sono diventati molto più popolari, anche grazie alle reti private che trasmettono partite ed incontri di quelli più svariati... basti pensare alla nostra classe: alcuni giocano/giocavano a calcio, altri fanno/facevano pallacanestro, pallavolo, pallanuoto, atletica leggera, tennis, rugby; e a tanti piacciono anche molte altre attività sportive sebbene non le pratichino.
    Penso che il confine tra sport popolari e sport d'élite si stia via via sempre più assottigliando.

    Luca Mattarolo

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  2. Sisi hai ragione, ora anche con l'avvento di Internet le barriere dell'informazione sono state abbattute, e quindi tutti gli sport si sono aperti ad un pubblico vastissimo, inoltre per mezzo di siti come youtube, Dailymotion e compagnia bella lo sport è diventato ancora più popolare poiché la gente può guardarsi spezzoni di partite,gare e via dicendo quando vuole e da dove vuole.Anche i giornali fanno la loro parte, infatti sono presenti pagine dedicate a dimensioni sportive che a livello nazionale/globale sono poco rilevanti. Tempo fa invece era diverso, diciamo che negli anni novanta la differenza descritta nel post stava già iniziando ad assottigliarsi, ma ad esempio negli anni settanta, quando l'informazione non era così aperta a tutti, questa separazione era molto elevata, e infatti all'epoca lo sci era veramente poco conosciuto, a differenza di oggi.
    Giovanni Munaretto.

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  3. Penso che al giorno d'oggi non esistano più gli sport d'èlite e quelli popolari: ce ne sono soltanto di più e meno praticati. È molto più normale sentire un ragazzo che pratica calcio o basket da uno che fa rugby, ciclismo o golf. Secondo me la scelta di uno sport rispetto a un altro non nasce più dalla necessità di volersi differenziare ma da una passione che può derivare dalla famiglia, dal gruppo di amici oppure dall'influenza trasmessa dai mass media. Questa è la mia opinione, magari ancora oggi c'è qualcuno che sceglie un determinato sport perché lo ritiene più in rispetto a un altro ma, se così fosse, non mi sembra una gran motivazione per cominciare a praticare quell'attività.
    P.S.: complimenti a Giovanni per l'immagine: davvero molto originale!
    Alessia Zaroccolo

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  4. Grazie Alessia, comunque quello che si intende per sport d'élite non è che siano più rispettabili rispetto ad altri, ma che siano meno aperti in quanto dotarsi della strumentazione necessaria è costoso, magari anche molto, e quindi non tutti se lo possono permettere, ad esempio per quanto riguarda l'ippica, io credo che non tutti si possano fornire l'attrezzatura necessaria per andare a cavallo, per questo ancor oggi è uno sport d'élite, perché appunto meno aperto rispetto al calcio o alla pallacanestro; in particolare è più aperto alle classi più ricche, ma il nome élite non indica che siano più rispettabili, solo più costosi e quindi meno aperti a tutti.
    Giovanni Munaretto.

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  5. Ottimo post, complimenti.
    Sapete qual è lo sport più praticato al mondo?
    Il golf, sport considerato generalmente, almeno in Italia, d'Elite.
    A dir la verità, credo che gli sport siano tutti d'elite. Non per i ragazzi, fino a quando si studia, ma per gli adulti. Non per una questione di quanto costano ma per il fatto che serve tempo per praticarli. Comunque, ogni sport può essere praticato spendendo molto o poco. Ad esempio il ciclismo: basta avere una bicicletta da corsa che si trovano sul mercato dai 200 euro se usate e di qualche anno ai 6-7000 euro se fatte su misura. Oppure la vela. Non serve spendere milioni di euro per veleggiare, con poche centinaia di euro si può comprare un laser usato e con poche decine affittarlo. Idem per il tennis. Ci sono campi costosi e altri addirittura gratis ( quelli parrocchiali). Per l'ippica in effetti non ci sono sconti e, ultima considerazione, per il jogging non c'è scusa. E' uno sport alla portata di tutti.

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  6. c'è da considerare anche il fatto qualità..ovviamente una bici che costa 2-300 € è molto più economica di una di 6-7000 € di una fatta su misura..ma si rischia che ogni volta che si cambia il rapporto la catena cada..e quindi i soldi risparmiati in questo caso si rischia di spenderli in riparazioni..un po' come le macchine..usate costano meno ma c'è sempre qualcosa che non va anche se magari dall'esterno sembrano perfette.
    Poi ci sono le mezze vie..ovviamente..bisognerebbe sempre cercare il giusto rapporto qualità-prezzo..e sempre più spesso aggiungere il fattore tempo. Andare a fare vela anche se piace molto porterebbe via una quantità di tempo molto elevata che non tutti hanno..quel tempo che possono permettersi solo le persone d'Elite diciamo..
    Alla fine ci sono gli sport considerati duri, violenti, aggressivi, e gli sport molto eleganti da gentiluomini..come la boxe o il rugby..
    Per concludere dico che gli anni novanta nei quali è ambiantato "Jack Frusciante" sono stati gli anni d'oro di molti campioni come Roberto Baggio Marco Pantani Alberto Toba e molti altri...rinnovo nuovamente i complimenti a Giovanni per la foto, molto bella, photoshop giusto???

    Elia Bonetto.

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  7. Sisi ho usato Photoshop, grazie mille. Stamattina quando mi hai detto di Alberto Tomba ho fatto un facepalm incredibile, perchè al momento non mi era venuto in mente ma è stato un'icona dello sci degli anni novanta.

    Giovanni Munaretto

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  8. Il post è interessante ma non è che mi abbia fatto impazzire. Niente male l'immagine invece.
    Il mio pensiero è più o meno in linea col vostro, tolto il fatto che viene influenzato dai mass media, perchè io gioco a tennis ma ne io ne nessun'altro che conosco che gioca a tennis lo segue alla tv, viceversa un sacco di gente segue la moto GP o la formula 1 e non ho ancora visto nessuno sfreggiare nel giardino di casa con una Desmo 16 o con una F2008(ovviamente è un'esagerazione ma per dire gente che segue sport simili magari non ha mai visto un kart in vita sua ne lo vuole fare).

    Non sono affatto d'accordo sul commento leggermente superfluo di Elia che parla delle bici usate perchè uno che ha una bici di m***a si vergogna anche a venderla e la mette a posto almeno.

    In effetti, escluso il golf e l'equitazione e altri sport, direi che non si può definire una distinzione tra sport d'elite e sport popolari, credo che anche una volta il discorso fosse simile, ad esempio per giocare a tennis si può tirare al risparmio e cavarsela con pochi euro (anche meno del ciclismo), ma che la distinzione fosse un po' più ideologica che pratica.

    Stefano

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  9. A Giovanni: è verissimo che gli sport d'èlite non devono essere considerati come i più rispettabili ma come quelli più costosi da praticare; quello che intendevo io nel mio commento è che attualmente esistono alcuni sport che sono molto più praticati rispetto ad altri per svariate motivazioni (costi inferiori, pubblicità...) e che sentendo un/a ragazzo/a che ne pratica uno un po' fuori dalla normalità non lo si considera migliore rispetto agli altri ma magari è possibile intuire quale sia la sua condizione economica; questo perché io ritengo lo sport un momento di aggregazione formidabile in cui ci si confronta che dei coetanei, si cresce in modo sano (almeno si spera!) e ci si sfoga abbandonando, anche se solo per un paio d'ore, tutto il mondo che ci avvolge e che ci stressa.
    Alessia Zaroccolo

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  10. Concordo con Luca sul fatto che la popolarità di uno sport dipenda in buona parte dalla pubblicità che fanno i media nei riguardi dello sport stesso. Mi dispiaccio invece, al pensiero che alcune persone, magari dotate di grandissimo talento latente, non possano esprimersi nello sport che più gli si addice a causa delle disponibilità economiche limitate.

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  11. Sono completamente d'accordo con Alessia: ormai nel mondo moderno non c'è più distinzione tra gli sport "normali" e quelli d'Elite. Il praticare uno sport dipende solo dal volere di chi lo pratica; non è perchè uno è straricco, debba fare solamente uno sport considerato d'Elite. Certo, a volte ci vuole molta disponibilità economica ma, come detto prima, praticare uno sport invece di un altro non comporta a delle distinzioni. A volte però, servirebbe anche un po' di pubblicità in più: avete mai visto su un canale importante (es. Rai o Mediaset) la trasmissione periodica di alcuni sport minori come l'hockey su pista o come la ginnastica artistica? Concludendo, complimenti per il post, Giovanni.

    Alessandro Bregalda

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  12. Sono d'accordo con un po'tutti i pensieri da voi espressi fin'ora. In particolare mi ha fatto riflettere il commento del prof.
    Il tempo per praticare gli sport è un aspetto da non sottovalutare. Infatti, a meno che non si pratichi sport a livelli amatoriali, praticare qualsiasi sport richiede tempo e non sempre è possibile continuare una carriera sportiva. Con l'aumento dell'età le gare, la preparazione atletica e quello che segue occupa un tempo sempre maggiore nella vita di un lavoratore/atleta. Per questo alcuni sport possono essere considerati d'Elite, indifferentemente dai costi per praticarlo.
    Comunque complimenti per il post, bella foto!!

    Lombarda Diego

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  13. Secondo me, la definizione "sport d'elitè" ai giorni nostri è rimasta solo per il golf, poichè il tennis, nonostante in alcuni film venga usato come sport-simbolo di classi ricche, è diventato più accessibile. Comunque in effetti è vero: molto spesso la gente tende a differenziarsi della massa praticando sport particolari, come adesso si stanno diffondendo i cosiddetti sport estremi.
    Il post è comunque molto ben approfondito e la l'immagine scelta è fatta molto bene.

    Gian Marco Carlan

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  14. Concordo con Alessia, ormai ognuno di noi pratica lo sport che più gli piace. È vero che alcuni sport comportano maggiori spese come il golf, ma non penso che molti ragazzi della nostra età si interessino a questo genere di attività fisica. Generalmente trovo più piacevole una pratica come il calcio, anche perché ci si può sempre trovare tra amici in un parchetto a giocare una partita, a differenza del golf o dell’equitazione, per i quali serve un percorso adeguato. Infatti, basta vedere come paesi meno ricchi, come alcuni stati dell’America, ci porti campioni di pallacanestro, calcio e non solo.

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  15. Io penso che gli sport siano ancora molto differenziati fra di loro. Un'esmpio su tutti è il monopolio che ha il calcio sulla pubblicità e lo spazio in televisione. Mettendo insieme il tempo di cui si parla di tutti gli altri sport(dal moltociclismo al jogging) penso che si raggiunga a malapena il tempo che si utilizza per parlare del calcio. Ci sono miliardi di programmi, anche infrasettimanali, e canali che parlano di calcio (o addirittura di una singola squadra 24 ore su 24).
    Certo, quando ci sono particolari manifestazioni, come le olimpiadi, si parla soprattutto dello sport interessato.
    Ma del calcio si parla costantemente anche durante l'estate, quando il campionato è finito e in teoria non c'è nulla di cui discutere. E invece c'è tutto ciò che riguarda il calciomercato.
    Ne vale veramente la pena? Io penso che bisognerebbe dare un po' di spazio anche agli altri sport.

    Federica Magnabosco

    Ps: spero mi perdoniate il post forse un po' fuori tema :)

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  16. Per un numero elevatissimo di persone lo sport costituisce un hobby, indipendentemente dal fatto che lo si pratichi, lo si segua dal vivo o attraverso mezzi di comunicazione, per alcuni diventa una professione. In base al Paese dove si vive, poi uno sport è più popolare di un altro; per es. negli USA mi risulta che sia il Baseball lo sport più seguito, mentre in Asia le arti marziali sono parte integrante della vita delle popolazioni.
    La scelta dello sport da praticare, quando cade su uno tra quelli meno in voga nel proprio Paese o gruppo può quindi diventare un sistema per differenziarsi dagli altri. Concludo con una considerazione generale: fare sport qualsiasi esso sia è salutare.
    Matteo Atanasio

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  17. Be, gli sport popolari, come la pallacanestro, il calcio ecc.., sono appunto praticati dalla maggioranaza della popolazione. Di solito gli sport più diffusi sono quelli di squadra, ma ultimamente, grazie ai media, si stanno diffondendo anche sport prima "sconosciuti". Ormai però, si stanno sempre più estinguendo gli sport d'èlite che si stanno diffondendo non solo nelle classi pi ricche. devo dire comunque che hai fatto un bel post.

    Kristian

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  18. Penso che oramai non ci sia più la distinzione tra sport d'elitè o meno.
    Il problema come detto da tutti sono i media. Girando in televisione per i vari programmi sportivi mi sembra alquanto obiettivo dire che c'è un monopolio nel calcio. Solo in occasioni importanti come olimpiadi, mondiali o finali importanti si sentono nominare altri sport.
    Penso sia un problema perchè non c'è un incentivo in parecchi sport.. e ovviamente tutti i fondi vanno al calcio e negli altri sport c'è carenza di soldi!
    Un esempio lampante è "Francesca Schiavone" che ha compiuto un impresa nel tennis vincendo al Roland Garros.. Quanto se ne è sentito parlare in confronto alla vittoria di qualche squadra, addirittura di serie B, del calcio?
    Questa personalmente credo sia una grande pecca per tutti gli altri sport qui in Italia.
    Poi concordo che ci vuole molto tempo e soldi. Sin da bambina avrei provato qualsiasi sport, equitazione in primis, ma guardando i prezzi anche per lezioni "scadenti" la mia voglia è completamente passata XD
    E per il tempo degli allenamenti penso sia davvero un punto fondamentale, soprattutto per l'agonismo. C'è molta differenza di tempo tra un allenamento di atletica leggera e un allenamento di nuoto sincronizzato ad esempio.
    Penso che negli ultimi anni nessuno non faccia sport per differenziarsi come Holden o Alex.
    Concludo dicendo che comunque bisogna fare sport, è una valvola di sfogo e piena di emozioni! :)

    Carolina Fanchin

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