venerdì 21 gennaio 2011

Dirsi addio!!!






“Ehi,se ne va senza voltarsi, diavolo d’un uomo!”

L’addio ad una persona cara per un lungo tempo è equiparabile alla fine della vita così come la si conosceva fino a quel momento. Pensare che quella persona non la si rivedrà più per molti o anni è molto doloroso, ma bisogna anche cercare di superare l’amarezza per cercare di ricominciare al meglio una vita che sembrava distrutta. Probabilmente l’età adolescenziale è quella più dura e dove la mancanza delle persone si sente di più, infatti si è abbastanza grandi per capire da quanto tempo se ne è andata, ma troppo piccoli per accettarlo senza rimpianti. Ovviamente il discorso si appesantisce nel caso di Alex, dove ad abbandonarlo è la sua pseudo ragazza, il che lo fa arrivare a piangere: un “duro” come lui che piange vale molto più di mille parole. Anche se l’assenza della fidanzata durerà per un anno, Alex la vede come una perdita incolmabile e duratura che lui non accetta, ma alla quale è costretto ad adattarsi. Penso che nella vita di tutti sia successo di dire addio ad una persona cara, per un certo periodo o anche per sempre. Io per esempio ho dovuto dire addio ad un amico che è dovuto tornare in Puglia e non ci sentiamo più da quel momento. Io credo che questi momenti ti rafforzano comunque, perché sono esperienze di vita che ricorrono sempre e che sempre vengono o in modo inaspettato o comunque in modo doloroso. Bisogna vivere e vivere vuol dire anche accettare le decisioni altrui e i vari dolori che ti procurerà la realtà, quindi per essere veramente vivi bisogna affrontare i problemi che ti vengono incontro e cercare di risolverli, non serve a niente scappare con la coda tra le gambe. La realtà è dura e però va affrontata e vinta, perché solo in questo modo una persona si può sentire fiera di quello che ha fatto nella vita. Anche un addio va vissuto con serenità(per quanto possibile) e va superato, altrimenti saranno un vero incubo i giorni avvenire.
Lazzari Matteo

venerdì 11 giugno 2010

INCIUCIAMOCI!!!!

Fra una sigaretta e l'altra e un bicchiere di spritz abbiamo anche il tempo di guardarci attorno. C'è a chi piace la ragazza sexy, a chi piace il ragazzo volubile, chi rimane fermo al principio “io non mi fermo all'aspetto fisico ma guardo il carattere”. Tutti abbiamo un obbiettivo, ma tutti cadiamo nello stesso errore. Aspettiamo il sabato sera, andiamo alla festa più gettonata, e appena arrivati i nostri occhi si fiondano su qualcuno. Ed è così che tutti entriamo nel tunnel degli “inciuci”.

Ma come nasce un inciucio?

Può capitare che nascano attraverso amici di amici, con la classica uscita a 4; oppure chissà ci si conosce per caso e si sentono quelle “farfalle allo stomaco”. Poco a poco ci si scambia il numero, si fanno le prime uscite, un aperitivo e via e si sente che sta nascendo qualcosa. Ed è proprio qui che potrebbe scappare il primo bacio, magatri per scherzo in una serata tra amici. A volte si va oltre ma a volte no. Ed ecco magari che nascono le prime incomprensioni. Chi voleva solo divertirsi, chi aspettava con ansia la storia seria, chi ha usato un altra ragazza/o per dimenticarne un altro/a e avanti così.

Gli “inciuci” sono esperienze passeggere, sono situazioni che si creano per caso per divertimento, oppure come Alex e Aidi per amore non espressamente dichiarato. Tira e molla che ci possono anche far star male.

Possiamo solo sperare che ciò che noi oggi chiamiamo “gioco” in un futuro non molto lontano potremo chiamarlo realtà.


Carolina Fanchin

LA STRAGE FALCONE

Falcone Uno dei momenti cruciali dello scorso decennio è senza dubbio la Strage di Capaci, avvenuta il 23 Maggio del 1992. In questi stessi anni ci fu tangentopoli e quindi crollò la prima Repubblica con l’inizio della seconda e la candidatura di Berlusconi. In questo periodo di cambiamenti vive Alex, che sente quotidianamente queste notizie come se fossero normalità. La strage di Capaci è stata causata da 500 chili di tritolo posizionati sotto l’autostrada (A29) che provocarono una forte esplosione. Questo attentato fu organizzato dalla mafia per riuscire ad eliminare il magistrato Giovanni Falcone. Falcone stava tornando a Palermo, come era solito fare nei fine settimana, dalla capitale. Dopo un viaggio in aereo di circa un’ora arrivò a Punta Raisi. Da qui, con una scorta, prosegue in autostrada in direzione Palermo. Dopo una decina di minuti di viaggio, assieme alla sua scorta si imbattono nella trappola. I 500 chili di tritolo posizionati in un tunnel scavato sotto l’autostrada, scoppiarono. L’uomo che detonò la bomba fu Giovanni Brusca (mafioso incaricato da Totò Riina), il quale sbagliò la detonazione a causa di una brusca frenata della macchina del magistrato. Questo non fece esplodere la macchina di Falcone ma solo la prima auto di scorta. Tutti penseranno che il giudice si fosse salvato e, invece, morirà in ambulanza per emorragia interna causata dall’incidente della sua automobile con le macerie dell’esplosione. La strage prende il nome dall’uscita dell’autostrada di Capaci. Il motivo di questo attentato è senza dubbio la partecipazione del magistrato Falcone al maxiprocesso di Palermo, assieme a Borsellino e altri magistrati. In questo processo furono sentenziati 360 mafiosi. successivamente, i mafiosi di Cosa Nostra organizzarono un altro attentato, l’attentato dell’ Addaura, il quale però fallì. La strage di Capaci causò la morte del magistrato , della sua famiglia e della scorta. L’attentato non fu organizzato solo per uccidere il magistrato ma anche per creare un clima di paura che risaltasse il potere di Cosa Nostra. Dopo la morte di Falcone li furono assegnate a suo nome piazze, strade e un Aeroporto. Una storica frase, riferita a Falcone e Borsellino è:

“Non li avete uccisi, le loro idee camminano sulle nostre gambe”

Ristov Kristian

sabato 5 giugno 2010

Listen to music - Gli anni 90'


Agli inizi degli anni 90’ i generi più ascoltati erano Dance, Hip Pop, Punk - Rock, Hard - Rock, Grunge e Metal.
Più citato nel libro è il Punk – Rock anni 70’- 80’ con i suoi principali esponenti britannici: Sex Pistols e The Clash.
Questi due gruppi erano emersi durante la prima ondata punk avvenuta negli anni settanta , insieme ad altre band di punta del genere come Ramones , The Stranglers, Dead Boys e così via.
Sempre durante questo periodo emerse l’Hard – Rock trainato dai Rolling – Stones , Faces, Led Zeppelin, Deep Purple e The Who . Negli anni a seguire (fine 70’ – 80’) comparvero anche AC/DC, Aerosmith, Kiss e Guns N’ Roses.
Iniziava inoltre ad avere successo il metal dei Metallica, degli Slayer, degli Iron Maiden e dei Pantera(forse il gruppo più conosciuto).
Verso la metà degli anni 80’ il Grunge (un genere di musica rock) si vide catapultato sulla scena rappresentato da Nirvana e Soundgarden. La musica Grunge era prodotta principalmente nello stato di Washington in America, soprattutto nella città di Seattle.
Successivamente , gli anni 90’ furono caratterizzati dalla musica Dance e dall’Hip Pop. Questi due generi divenuti molto popolari a livello adolescenziale raggiunsero una notevole fama trainati da cantanti e gruppi come Toni Verde, Eiffel 65, Little Louie Vega e molti altri per la musica House o Techno mentre R&B, Vanilla Ice, Puff Daddy, Ma$e […] per la musica Hip Pop.
Tutti questi generi sono ancora oggi molto popolari ma soprattutto Punk – Rock, Hard – Rock e Metal con nuovi gruppi, o almeno un po’ più recenti ad esempio dei Sex Pistols (Blink 182, Green Day, Children Of Bodom).
Samuele Saggiorato

lunedì 31 maggio 2010

La Vespa: Un mito Senza Tempo


“... Martino guidava la Vespa e il Vecchio Alex se ne stava appollaiato dietro con la gola tutta secca. ...”Molto spesso, nel libro “Jack Frusciante è uscito dal gruppo” viene citata il mito motociclistico. Ma come è nata la Vespa?

Il mito della Vespa trova le sue origini nel 1946 grazie al progettista aeronautico Corradino D’Ascanio, che disegna lo scooter più famoso di tutti i tempi. Questa azienda, genovese, era nata inizialmente come fabbrica di arredi navali e di aerei per l’esercito e dopo la seconda guerra mondiale si converte in casa motociclistica grazie soprattutto al progetto Vespa. Il suo celeberrimo nome deriva, sembra, da un’esclamazione di Enrico Piaggio che, durante il collaudo esclama “Sembra una vespa” per il caratteristico suono del motore e per le sue linee. La Vespa è innovativa sotto alcuni aspetti, che appunto la renderanno famosa: il primo di questi è il telaio, assente nella Vespa in quanto è la scocca stessa a sopportare il peso delle parti meccaniche e del guidatore, inoltre la posizione del motore è decisamente singolare, esso posto vicino alla ruota posteriore in modo tale da evitare l’uso di catene o similari, rendendo quindi più leggera la moto. La vespa è la prima ad avere una posizione classica da scooter, le precedenti moto infatti presentavano il serbatoio del carburante tra le gambe. Altro particolare è il cambio a manubrio, direttamente collegato alla frizione. Il primo modello del più famoso scooter d’Italia risale, come detto al ’46 ed era il prototipo MP5 Paperino, mai andato in produzione. Fino agli anni ’90 la vespa è sempre stata, anche nei numerosi modelli prodotti, monocilindrica, con cilindrata da 50cm3 a 200cm3, rigorosamente monocilindrica monoalbero a due tempi (la benzina è miscelata con olio da motore, in percentuale che varia dal 5% al 2%) e col cambio manuale. La Vespa classica “morì” nel 2008, quando esce di produzione l’ultimo modello a 2 tempi, la PX, lasciando spazio alle più moderne e meno inquinanti 4 tempi, chiudendo così l’era classica della Vespa. Tutti i modelli odierni hanno motorizzazioni a 4 tempi, con linee ammorbidite ma che comunque mantengono lo stile dei primi modelli. La Vespa è stata per tutti gli anni ’90 il simbolo dei giovani ed a essa è stata anche dedicata una canzone dei Lunapop.

Fonti: Wikipedia, enciclopedia Grolier e vari siti motociclistici.

Faggionato Leonardo

giovedì 27 maggio 2010

CL-Setta o movimento religioso?


Il movimento Comunione e Liberazione è stato fondato nel 1954 da don Luigi Giussani, che iniziò ad insegnare in un liceo di Milano, come proposta ai giovani nelle scuole, per seguire un percorso di fede allo scopo di porre la presenza di Cristo come l'unica risposta alle esigenze umane; inizialmente si chiamava infatti Gioventù Studentesca (GS). Il pensiero giussiano si basa su tre princìpi fondamentali: cultura, carità e missione, considerano infatti l'arte una delle più alte espressioni dell'uomo, vengono educati attraverso la “caritativa” non intesa come volontariato ma come educazione del cuore alla gratuità e, infine, tutto il movimento è missionario, fin dal 1960, quando degli studenti partirono missionari per il Brasile. Per quanto riguarda la politica, nonostante CL voglia presentarsi solo come un movimento ecclesiastico, ci sono vari episodi di intromissione nel panorama politico italiano: da ricordare ad esempio le polemiche riguardanti l'aborto o il divorzio. Il nome “Comunione e Liberazione” deriva dal titolo di un volantino diffuso dagli universitari del '69 che polemizzava sulla cultura del periodo: mentre la sinistra proclamava la rivoluzione come percorso di liberazione dell'uomo, i ciellini(gli aderenti al movimento CL) dichiaravano che tale via era percorribile solo nella comunione cristiana, con cui sarebbe possibile la vera liberazione. CL è molto presente anche nelle università (CLU), cosa assolutamente vista di cattivo occhio dal panorama studentesco generale, dato che, comunque, i “seguaci” non rispettano i valori posti dal fondatore, che dice infatti “CL in università è un fatto politico più che un fatto ecclesiale, e questo ci strozza”, infatti, molti ciellini, si espongono in politica, una gran parte di essi sono iscritti al Popolo della Libertà. Il movimento CL non è molto ben visto dalla popolazione più liberale: gli aderenti vengono spesso definiti “bigotti” e sono considerati dai giovani meno cattolici come un movimento che somiglia ad una setta, una sorta di mafia meno truce, che non uccide con i fucili, ma è organizzata allo stesso modo. Queste sono chiaramente considerazioni forse eccessive, ma piuttosto diffuse stando a quello che si trova in rete. Tutto questo è poi supportato dal fatto che molti giovani aderenti a questo movimento trovano facilmente importanti sbocchi lavorativi subito dopo la laurea, pur non avendo i requisiti necessari.

Laura Sanson

mercoledì 26 maggio 2010

ALEX...JOHN...JACK...RED HOT CHILI PEPPERS!



“Red Hot Chili Peppers” è il nome di un gruppo che si è formato a Los Angeles nel 1983.

Durante la loro storia hanno suonato vari generi, soprattutto il rock.

In origine il nome scelto dal bassista Micheal “Flea” Balzary, il cantante Anthony Kiedis e il chitarrista Hillel Slovak e il batterista Jack Irons, fu “TONY FLOW AND THE MIRACULOUSLY MAJESTIC MASTERS OF MAYHEM”. La prima comparsa in pubblico avvenne al locale “Rythm Lounge” e per l’occasione eseguirono “Out in L.A.”. Ebbero talmente tanto successo in questo piccolo locale al punto da essere invogliati a tornare la settimana successiva e di cambiare il nome in “Red Hot Chili Peppers”(RHCP).

Il primo disco(contratto con la EMI) non ebbe molti successi ne dal punto di vista commerciale ne dal tour che ne seguì soprattutto per i contrasti tra Sherman(il nuovo chitarrista, sostituiva Slovak che aveva a quei tempi un contratto con i What Is This?), Flea e Kiedis.

Il loro terzo album(The Uplift Mofo Party Plan”, nel 1987), entrò per la prima volta nella Billboard. Poco dopo il ritorno dal tour in Europa, Slovak(che nel frattempo aveva ripreso il posto di Sherman), fu trovato morto in un albergo per overdose. In seguito a questo fatto Irons lasciò la band per evitare problemi appunto, con la droga.

Al loro posto subentrarono grazie a delle audizioni Chad Smith e un John Frusciante solo diciannovenne.

Nel 1990 il gruppo lascia la EMI per la Warner Bros Records.

Il 24/09/1991 uscì “Blood Sugar Sex Magik” considerato il capolavoro dei Red Hot, oltre 12 milioni di copie vendute e considerato uno dei migliori album della storia del Rock internazionale.

Nel maggio del 1992 John alle prese con l’eroina e in contrasti con gli altri Red Hot lasciò il gruppo.

Sostituito da Dave Navarro, nel 1998 decise di seguire un programma per disintossicarsi e a Febbraio dello stesso anno fu invitato a tornare nella band(Navarro aveva abbandonato i RHCP nel 1997).

L’otto Giugno 1999 esce “Californication” l’album dei RHCP con il maggior successo commerciale, e l’album che per la prima volta entrò e rimase a lungo nelle classifiche d’Europa e del mondo.

Nel frattempo John oltre al gruppo si dedica anche a progetti personali, o per meglio dire solisti.

Mercoledì 16 Dicembre 2009 John decide di dedicarsi esclusivamente ai progetti solisti e quindi lascia nuovamente la band.

Lo stile di John molto orecchiabile e melodico è particolarmente presente nella canzone e nell’album “Californication” o nelle improvvisazioni durante i concerti in canzoni come “Around the World” e “Give It Away”.


...una delle più belle canzoni dei Red Hot Chili Peppers...
...almeno secondo me...e secondo Alex...

Elia Bonetto