Uno dei momenti cruciali dello scorso decennio è senza dubbio la Strage di Capaci, avvenuta il 23 Maggio del 1992. In questi stessi anni ci fu tangentopoli e quindi crollò la prima Repubblica con l’inizio della seconda e la candidatura di Berlusconi. In questo periodo di cambiamenti vive Alex, che sente quotidianamente queste notizie come se fossero normalità. La strage di Capaci è stata causata da 500 chili di tritolo posizionati sotto l’autostrada (A29) che provocarono una forte esplosione. Questo attentato fu organizzato dalla mafia per riuscire ad eliminare il magistrato Giovanni Falcone. Falcone stava tornando a Palermo, come era solito fare nei fine settimana, dalla capitale. Dopo un viaggio in aereo di circa un’ora arrivò a Punta Raisi. Da qui, con una scorta, prosegue in autostrada in direzione Palermo. Dopo una decina di minuti di viaggio, assieme alla sua scorta si imbattono nella trappola. I 500 chili di tritolo posizionati in un tunnel scavato sotto l’autostrada, scoppiarono. L’uomo che detonò la bomba fu Giovanni Brusca (mafioso incaricato da Totò Riina), il quale sbagliò la detonazione a causa di una brusca frenata della macchina del magistrato. Questo non fece esplodere la macchina di Falcone ma solo la prima auto di scorta. Tutti penseranno che il giudice si fosse salvato e, invece, morirà in ambulanza per emorragia interna causata dall’incidente della sua automobile con le macerie dell’esplosione. La strage prende il nome dall’uscita dell’autostrada di Capaci. Il motivo di questo attentato è senza dubbio la partecipazione del magistrato Falcone al maxiprocesso di Palermo, assieme a Borsellino e altri magistrati. In questo processo furono sentenziati 360 mafiosi. successivamente, i mafiosi di Cosa Nostra organizzarono un altro attentato, l’attentato dell’ Addaura, il quale però fallì. La strage di Capaci causò la morte del magistrato , della sua famiglia e della scorta. L’attentato non fu organizzato solo per uccidere il magistrato ma anche per creare un clima di paura che risaltasse il potere di Cosa Nostra. Dopo la morte di Falcone li furono assegnate a suo nome piazze, strade e un Aeroporto. Una storica frase, riferita a Falcone e Borsellino è:
“Non li avete uccisi, le loro idee camminano sulle nostre gambe”
Ristov Kristian
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